LA PORTA DEL DRAGO
parte II: Immolation
Pigramente, quasi volesse bearsi dell'ultimo miraggio d'oscurità presente nella stanza senza fine, il Drago alzò lo sguardo incontrando due occhi familiari, tempo addietro grandi ed innocenti; distorse la bocca in un ghigno enigmatico lasciando intravedere le lunghe fauci color avorio, attorno alle quali il fumo s'addensa in sottili spirali avvolgendo i lunghi denti appuntiti per ricreare la stessa soggezione che, oramai un decennio prima, aveva acceso la sottile fiamma della paura nel cuore di una bimba ignara.
Ora, la stessa bimba ignara era nuovamente di fronte alla porta, in procinto di girare la manopola.
"Ci sono tanti altri mondi oltre a questo" sussurrò il Drago con tono canzonatorio nella profonda voce vecchia di secoli, con gli occhi ambra liquida screziati di verdazzurro, dalla pupilla fusiforme, fissi in iridi nocciola sapienti e stupide come si può essere solo a diciott'anni.
"Le tue favole non m'incantano più Drago" risponde severa la bimba divenuta ragazza ripensando alle esperienze vissute da quando, intimorita, aveva abbandonato la porta per inseguire il mondo zuccheroso dei bambini "Ora so cos'è il male".
Stretta sul pomello intarsiato, la mano della giovane ebbe un fremito talmente palese che fu notato subito dall'antico guardiano.
"Eppure i tuoi pensieri tradiscono la tua fermezza nel parlare. Hai visto un'altra porzione di mondo iniziando a confrontarti con le fatiche e le perdite, col dolore stesso, se la cosa ti aggrada...ma..." dalle fauci semi aperte uscì un rivolo di fumo che si perse nell'aria immota disegnando spirali intricate e forme bizzarre nelle quali la bimba divenuta ragazza poté riscoprire le sue fantasie di bambina, credute perse durante l'adolescenza. Un nuovo fremito le scosse la mano ed il metallo del quale era formato il pomello le parve innaturalmente freddo e sinistro, quasi fosse un ammonimento per chiunque volesse varcare la soglia.
Il Drago riprese il suo discorso osservando i mutamenti che il tempo crea in un essere umano ingenuo con la pelle del muso increspata in una sorta di sorriso ambiguo.
"...ma ciò che hai provato non è che un'infinitesima parte del male che subirai se varcherai quella soglia"
Un nuovo fremito seguito dal seme del fallimento iniziarono a farsi strada nel animo della giovane.
"Perché mai?" chiese facendo appello a tutto il suo coraggio "Perché dovrei desiderare di rimanere nel mondo da cui provengo? Sono tornata per poter migliorare la mia sorte! Perché sono finalmente pronta a crescere!" la voce piatta diviene un urlo che riecheggia col fragore del tuono in quello spazio immoto ed innaturale nel quale una porta finemente intarsiata e decorata galleggia nel sinistro nero del abisso, costantemente vigilata da un Drago nero accucciato sopra un trono d'alabastro.
La bambina è morta da tempo schiacciata dal peso di una vita popolare, circondata da amici e feste in giardino, da amanti e fidanzati scaricati di punto in bianco.
La bambina è cresciuta morendo in una valle di apparenze e questo il Drago lo sa bene.
"Oltre la porta risiede la verità, la morte, il dolore. La verità ti accecherà al punto di farti brancolare nel buio eterno della notte doverla morte ti coglierà senza pietà, trascinandoti nella Valle di Bruma”
“Non mi importa” afferma sicura la fanciulla ruotando di mezzo giro il pomolo d’oro; la serratura scatta con un fremito, lasciando fuoriuscire dal piccolo spiraglio formatosi tra la porta e la cornice, un piccolo alito di vento freddo, dall’odore raccapricciante.
“Ho provato le gioie e le disgrazie del mondo” sussurra la ragazza colta da un’improvvisa tristezza, “Il sesso, l’odio e l’amicizia tradita ma anche l’amore, la fiducia e la felicità. Cosa può esserci oltre questa porta di più magnifico e spaventoso? La Verità di cui tu parli è stata già vista dai miei occhi!”
Sorride il Drago accoccolato sul pesante ed elaborato trono d’alabastro “Hai menzionato solo futilità” afferma sapiente, “Frivole idee d’una ragazza ancor più frivola e stupida. Cosa vuoi sapere dell’amore e del dolore? Non hai che diciott’anni e sei cieca e stolta; non hai fatto buon oso del tuo potere e della tua sapienza”
“Quale sapienza?” chiede la ragazza indispettita.
“Vedere altri mondi non è prerogativa comune, e questo è un altro mondo” risponde il Drago ghignando.
“Questo è un transito!” sbotta ella, incantata da cieche fantasie “e dietro la porta c’è il vero mondo perfetto!”
L’ennesimo sbuffo di fumo si leva dalle fauci dischiuse del guardiano, mentre con occhi rassegnati osserva la follia sul volto della giovane mortale.
“Sciocca ignorante” mormora prima di scendere dal trono per spezzare la porta tra i denti acuminati, facendola sciogliere fin a divenire miele dal dolce sapore.
Urla la ragazza, disperata. “Fermo! Volevo solamente vivere in un mondo migliore!”
Ma il drago è già sparito lasciandola sola nel buio angolo d’universo in cui, fino a pochi istanti prima, una porta misteriosa scacciava le tenebre col suo fulgore.
“Non rivedrai mai più questo mondo, questa è la punizione per la tua superficialità. Solo gli eletti possono varcare questa soglia”
Ed il Caos le riempì la mente fino a farla impazzire.
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Ecco la seconda parte!